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Cardiologia

Il Centro Veterinario Imperiese offre un servizio di cardiologia su appuntamento.

È possibile effettuare presso di noi una visita cardiologica ed esami strumentali volti ad approfondire e migliorare l’indagine diagnostica:

– esame radiografico
– esame ecocardiografico
– esame elettrocardiografico
– esame Holter

Gli esami sono sempre preceduti da una visita clinica, al termine della quale il medico veterinario deciderà quale tipo di indagine strumentale sarà più opportuno effettuare.

Il servizio di cardiologia viene gestito dal Dr. Marco Poggi e dal Dr. Stefano Oricco.

Il Dr. Marco Poggi è abilitato (FSA) agli screening di razza sulle cardiopatie. L’esame ecocardiografico è uno strumento essenziale negli screening di razza, ripetuto con periodicità nei riproduttori permette di selezionarli e ridurre la presenza di patologie cardiache.

L’esame ecocardiografico deve sempre essere accompagnato da un referto dove l’ecografista riporta la diagnosi la descrizione del quadro ecocardiografico e numerose misure che saranno utili nei controlli successivi del vostro animale.

Chirurgia Macchinario

QUANDO DEVO RICHIEDERE UNA VISITA CARDIOLOGICA?
Ogni volta che il mio cane o il mio gatto dimostra sintomi respiratori o facile affaticabilità a riposo o dopo un esercizio (gioco, corsa, ecc..), sia che esso sia un cucciolo, sia che sia anziano è importante che venga controllato. Se l’esame clinico rileva una anomalia auscultatoria (soffio, aritmia, ritmo di galoppo) sarà necessario fare ulteriori accertamenti iniziando da una visita cardiologica.

IL MIO CANE HA UN SOFFIO…
Il soffio cardiaco è un rumore che il medico può avvertire visitando il paziente. Questo rumore deriva da una turbolenza che si genera all’interno di cuore e/o vasi.

Il soffio non è necessariamente indice di una malattia cardiaca: si possono riscontrare soffi nei cuccioli, normalmente di lieve entità, cosiddetti innocenti, che scompaiono dopo alcuni mesi di vita o in condizioni patologiche come l’anemia in cui la ridotta viscosità del sangue facilita lo sviluppo di turbolenze, soffi cosiddetti funzionali. Nel cucciolo comunque un soffio persistente deve essere comunque sempre indagato (esame ecocardiografico) al fine di escludere malattie cardiache congenite.
Il soffio cardiaco patologico può essere causato da malattie congenite, soprattutto nei cuccioli, o acquisite. Le più comuni patologie congenite sono le stenosi valvolari (polmonare o aortica) e la persistenza del dotto di Botallo nel cane o i difetti settali nel gatto, mentre le acquisite (non presenti dalla nascita) più frequenti sono la endocardiosi mitralica e la cardiomiopatia dilatativa nel cane e le cardiomiopatie nel gatto.

… E LE ARITMIE?
L’aritmia è un disturbo della conduzione elettrica che può essere congenito o acquisito e che comporta variazioni del ritmo e della frequenza cardiaca che può aumentare (tachiaritmie) o diminuire (bradiaritmie). In condizioni fisiologiche è possibile riscontrare una particolare aritmia (aritmia sinusale respiratoria), che è indice di una buona funzione dell’apparato cardiovascolare e l’esercizio o determinate situazioni di stress o paura possono innescare tachicardie assolutamente normali.

Le aritmie possono essere studiate attraverso l’esame elettrocardiografico e, più nello specifico, l’esame Holter.

LA VISITA CARDIOLOGICA
Il paziente viene visitato e auscultato e il cardiologo ha la possibilità di inquadrare la condizione clinica del paziente e scegliere l’indagine diagnostica più appropriata.

Durante l’esame clinico è possibile effettuare la misurazione della pressione arteriosa in modo non invasivo, attraverso il metodo Doppler e/o l’oscillometrico. L’esame clinico è fondamentale anche per seguire i pazienti che hanno iniziato una terapia cardiologica, monitorare l’efficacia di questa e l’evoluzione della malattia attraverso il colloquio con i proprietari, l’auscultazione, il controllo del peso e gli esami di laboratorio.

Importante: nel caso in cui il paziente sia già stato valutato, è importante che il proprietario porti con sé tutti gli esami già eseguiti (ecografie, radiografie, esami del sangue, elettrocardiogrammi, ecc..) e, se il paziente sta già assumendo dei farmaci, questi devono essere somministrati anche il giorno dell’esame.

Malattia degenerativa valvolare Cronica

La malattia cronico-degenerativa delle valvole atrioventricolari è la malattia cardiaca acquisita acquisita più comune nel cane ed è più frequente nei cani di piccola taglia di età superiore agli 8 anni. Anche gli animali colpiti possono restare senza sintomi per molto tempo, i pazienti con ingrandimento cardiaco  hanno un rischio elevato di sviluppare
insufficienza cardiaca con conseguente diminuzione della qualità e della durata della vita.

Per questo motivo tutti i pazienti con sospetto di malattia degenerativa valvolare cronica, presenza di un soffio insorto in età adulta, devono essere sottoposti ad una accurata visita clinica all’apparato cardiovascolare ed entuali esami strumentali Radiografie torace e/o ecocardiografia, al fine di individuarne la progressione e iniziare la terapia quando necessario.

Il Nostro Centro è orgoglioso di essere uno dei 17 centri in Italia che partecipa allo studio DELAY per la terapia della malattia cronica degenerativa della valvola mitrale nella sua fase asintomatica. Informazioni sullo studio DELAY clicca qui. i

Cardiopatie Congenite.

Le cardiopatie congenite sono un gruppo di malformazioni del cuore dovute ad in imperfetto o incompleto sviluppo cardiaco durante la vita fetale. Nei cuccioli anomalie dello sviluppo  la presenza di soffi cardiaci e/o cianosi (colorazione blu delle mucose) devono sempre far sospettare la presenza di un problema cardiaco congenito che deve essere diagnosticato correttamente e precocemente perchè per alcune condizioni possono essere risolte proprio grazie alla diagnosi precoce.

Cardiomiopatia dilatativa.

E una patologia presente nei cani di grossa taglia le razze più colpite sono i Dobermann, Alani, Terranova nel nostro paese e presenta anche nei Mastini Napoletani e nei San Bernardo è caratterizzata da una progressiva dilatazione dei ventricoli dovuta a una primaria disfunzione sistolica (riduzione della capacità di contrazione) del muscolo cardiaco.

La patologia è caratterizzata da una fase preclinica, con assenza di sintomi più o meno lunga, alla fine della quale possono comparire i sintomi dello scompenso cardicaco congestizio: facile affaticabilità, tachipnea (aumento della frequenza respiratoria), dimagramento e formazione di versamenti addominali o toracici e/o edema polmonare, in alcuni animali purtroppo può comparire anche morte improvvisa. L’esame ecocardiografico, e l’esame Holter nella razza Dobermann sono utili strumenti per lo screening della malattia.

Cardiomiopatia ipertrofica (HCM)

La cardiomiopatia ipertrofica felina (HCM) è la malattia cardiaca più frequente nel gatto, è presente in tutte le razze compresi i gatti europei anche se i Maine Coon, Norvegese delle Foreste, Persiano, Sphhynx, Ragdoll, Devon Rex  sembrano essere maggiormente colpite. Nelle razze dove è stata descritta l’ereditarietà, la trasmissione è di tipo autosomico dominante, ecco perché compare sia nei maschi che nelle femmine.

Si tratta quindi di una malattia su base genetica che provoca un’ipertrofia (un ispessimento in pratica) delle pareti ventricolari soprattutto ventricolo sinistro di conseguenza l’atrio sinistro è costretto a dilatarsi perchè il ventricolo ipertrofico ha ridotte capacità di accettare il sangue, la dilatazione dell’atrio e il ristagno di sangue predispone alla formazione di trombi, che possono in qualsiasi momento embolizzare nel torrente circolatorio e causare spesso paralisi degli arti posteriori;  infatti il tromboembolismo delle iliache è sede frequente di arresto del trombo.

Ci sono diversi stadi della malattia con sintomi diversi: nella forma occulta il gatto può essere senza sintomi apparenti solo all’auscultazione cardiaca si possono sentire delle anomalie (soffio o ritmo di galoppo) a volte l’unica manifestazione può essere la morte improvvisa, nelle forme clinicamente manifeste possiamo avere sintomi respiratori come aumento della frequenza respiratoria o una respirazione difficoltosa (dispnea) questo è dovuto allo scompenso cardiaco che determina accumulo di liquido nella circolazione polmonare, negli alveoli polmonari (edema polmonare) e/o negli spazi pleurici (versamenti pleurici). Manifestazione drammatica della malattia può essere il tromboembolismo arterioso, il gatto improvvisamente manifesta paresi degli arti (generalmente colpiti quelli posteriori) assenza di polso femorale e dolore.

E’ chiaro come le manifestazioni cliniche di scompenso e il tromboembolismo arterioso richiedano terapie intensive e il ricovero dell’animale in strutture veterinarie con terapia intensiva, mentre le forme asintomatiche richiedano una diagnosi precoce, la visita clinica del veterinario è sempre il primo passo ma purtroppo a volte i rilievi auscultatori possono mancare, cioè il soffio o il ritmo di galoppo possono non essere rilevabili, secondo alcuni studi anche in una percentuale piuttosto elevata (50%) di gatti con cardiomiopatia ipertrofica possono non avere un soffio udibile alla visita clinica, quindi l’esame ecocardiografico è al momento attuale il test di elezione per lo screening della malattia. Esistono dei test genetici nelle razze Maine Coon e nel Ragdoll  che ci indicano se il gatto è portatore delle mutazioni genetiche, ma questo non serve a fare diagnosi di malattia o a monitorarne l’andamento.

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